Un caso reale di diagnosi energetica

Come avrai visto, nelle email scorse ti ho evidenziato i RISCHI che corri ad effettuare interventi senza analizzare dettagliatamente la tua casa e quali sono gli elementi da considerare PRIMA di effettuare una riqualificazione energetica.

Oggi entriamo nel cuore del concetto di analisi energetica. Voglio mostrarti la sintesi di una diagnosi energetica che abbiamo effettuato ad un nostro cliente in modo che tu possa avere un’idea chiara di cos’è e di quanto sia fondamentale in alcuni casi.

Buona lettura…

CASO REALE

DIAGNOSI ENERGETICA

DEL SISTEMA EDIFICIO-IMPIANTO

RELAZIONE TECNICA

 

1) OGGETTO DELLA CONSULENZA

La presente consulenza tecnica è volta all’esecuzione di una diagnosi energetica di un’abitazione di 3 piani fuori terra. Lo scopo è quello di individuare e valutare, in termini di risparmio nei consumi, alcune soluzioni di intervento relative all’involucro edilizio e agli impianti. Le valutazioni saranno supportate da una indagine termografica all’infrarosso per rilevare il livello di dispersione delle singole parti della struttura.

2) CARATTERISTICHE DELL’EDIFICIO E DELL’IMPIANTO

L’edificio è articolato su tre piani. Il generatore di calore attualmente installato è una caldaia a basamento a camera di combustione aperta e bruciatore atmosferico di costruzione SIME della potenzialità di 25 kW. L’edificio è riscaldato mediante radiatori in ghisa a piastra ad eccezione del termoarredo in acciaio nel bagno al piano primo. E’ inoltre presente una stufa a legna nel soggiorno.

3) ANALISI TERMOGRAFICA ALL’INFRAROSSO

E’ stata condotta un’analisi dell’edificio mediante termocamera all’infrarosso. Al momento del sopralluogo le condizioni termiche erano le seguenti:

  • temperatura esterna -2,5 °C
  • temperatura interna lato soggiorno 19,5 °C
  • temperatura interna lato cucina 20,0 °C
  • temperatura parete Nord-Est (verso prato retrostante) 16,5 °C
  • temperatura parete Nord-Est (vano aggetto bagno) 13,5 °C
  • temperatura parete Sud-Est (verso fabbricato basso) 16,5 °C
  • temperatura parete Sud-Ovest (verso cortile) 17,0 °C
  • temperatura parete Nord-Est (verso fabbricato pari altezza) 17,5 °C

4) ANALISI DISPERSIONI

Dall’analisi condotta all’interno emergono le seguenti considerazioni:

  • elevate dispersioni in corrispondenza dei serramenti
  • scarsa tenuta all’aria dei serramenti
  • maggiori dispersioni verso la parete Sud-Est, meno spessa ed esposta all’esterno
  • elevate dispersioni negli angoli tra le pareti
  • elevate dispersioni in corrispondenza dei bagni che danno sull’esterno
  • elevate dispersioni verso il sottotetto
  • forti dispersioni in corrispondenza dei corpi scaldanti

5) CONSIDERAZIONI

5.1) Involucro edilizio

Dai risultati della indagine termografica risultano consigliabili alcuni interventi relativi all’involucro edilizio:

a) Serramenti a taglio termico con vetri bassoemissivi, sia per ragioni di isolamento che di tenuta alla permeabilità dell’aria.

b) Cappotto esterno, che elimina completamente qualsiasi ponte termico e risulta molto efficace dal punto di vista energetico. Potrà esser previsto uno spessore di 12 cm di fibra di vetro o polistirene o 10 cm di poliuretano. Con materiali più performanti (e più costosi) si può ridurre lo spessore a circa 8 cm.

c) Isolamento solaio verso sottotetto con un materassino isolante di lana di vetro. L’intervento ha un costo limitato a fronte del beneficio conseguente.

5.2) Impianto

Dal sopralluogo eseguito risultano consigliabili alcuni interventi di tipo impiantistico. La caldaia esistente è obsoleta e presenta bassissimi rendimenti di produzione. Si consiglia la sostituzione del generatore con una caldaia a condensazione o meglio con una pompa di calore.

6) VALUTAZIONI ANALITICHE

Analizzando separatamente l’incidenza dei vari interventi si evince che:

  • I serramenti comportano un risparmio di circa il 5,5% limitando, inoltre, le infiltrazioni di aria fredda.
  • L’isolamento del solaio verso il sottotetto, consente un significativo risparmio pari a circa il 18,3%.
  • L’isolamento a cappotto di tutte le pareti esterne fornisce la maggior parte del risparmio, pari al 36,5%.

Considerando la sola sostituzione della caldaia da 25 kW con una pompa di calore da 11 kW, senza effettuare gli interventi di isolamento elencati qui sopra, si ottiene un risparmio nei consumi del 58,4%.

Qualora si ipotizzi di realizzare tutti gli interventi prospettati, sarà sufficiente una pompa di calore da 6 kW per le minori dispersioni e il risparmio complessivo sarà di oltre il 95% rispetto alla situazione attuale.

 

ANALISI ECONOMICA

 

STATO DI FATTO

L’edificio, allo stato attuale, ha un consumo di circa € 3.500 di metano all’anno. L’attuale caldaia risulta estremamente inefficiente (efficienza prossima al 50%) e sovradimensionate rispetto alla potenza richiesta dell’edificio. In fase di sopralluogo si è evidenziato, attraverso la termografia, che la pompa del generatore di calore non è in grado di alimentare correttamente tutti. Sia la distribuzione del riscaldamento che dell’acqua calda sanitaria risultano abbastanza datate e non allineate agli standard attuali. L’attuale involucro ha uno scarso isolamento in modo particolare le pareti direttamente esposte verso l’ambiente esterno.

Gli interventi proposti riguardano:

  • isolamento della soletta del piano superiore
  • cappottatura delle pareti a contatto con l’esterno
  • sostituzione degli infissi
  • sostituzione del generatore di calore e adeguamento dell’impianto di distribuzione ed emissione
  • installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica

IPOTESI DI LAVORO

1) Isolamento soletta del piano superiore:

L’intervento di isolamento della soletta porterà un miglioramento del 18% della prestazione energetica dell’involucro e può essere realizzato mediante l’installazione di un materassino di lana di vetro o l’installazione di un pannello di polistirene sulla soletta del piano superiore.

Nel caso fosse necessaria la pedonabilità della soletta si consiglia l’installazione di un pannello di polistirene e successivamente una gettata in opera con rete elettrosaldata di un massettino in cemento per sostenere il carico e l’eventuale transito di persone.

2) Isolamento delle pareti mediante cappotto esterno:

L’intervento di isolamento delle pareti esterne, quindi solo quelle a contatto con l’ambiente esterno, fronte sud, fronte nord e parte della parete est, per un totale di circa 100 m quadri portano ad un miglioramento della prestazione energetica dell’involucro edilizio pari al 36,5%. Si ipotizza che l’intervento di isolamento sia effettuato mediante l’applicazione di un cappotto di 12 cm con prestazioni energetiche che portano la trasmittanza del manufatto a 0,26 W/mq/k.

3) Sostituzione degli infissi:

L’intervento di sostituzione dei serramenti è stato ipotizzato su tutto l’edificio e il miglioramento apportato alla prestazione energetica dell’involucro e pari al 5,48%. Tale intervento oltre a comportare un miglioramento della prestazione energetica dell’edificio, migliora sensibilmente il comfort ambientale interno dei locali in quanto riduce drasticamente l’infiltrazione di correnti d’aria fredda e radiazione fredda verso l’interno.

4) Sostituzione del generatore di calore:

La potenza richiesta dall’edificio è approssimativamente di 8 kW allo stato attuale e di circa 3 kW nel caso vengano effettuati gli interventi sopra indicati. In entrambi i casi si ritiene che l’installazione di una pompa di calore sia consigliata rispetto all’utilizzo di una caldaia a condensazione.

È consigliato, però, istallare degli elementi radianti dimensionati per lavorare a basse e medie temperature. Questo consentirebbe quindi di utilizzare efficacemente una pompa di calore con funzionamento alla temperatura di circa 50° in condizioni di progetto (-10°C esterni).

La tipologia e la potenza della pompa di calore varia, quindi, in funzione degli interventi che si effettuano sull’involucro edilizio. Questo implica che il valore dell’intervento di sostituzione del generatore di calore possa essere sensibilmente inferiore rispetto alla situazione senza interventi di miglioramento.

La pompa di calore può essere supportata da un sistema solare fotovoltaico per la produzione dell’energia elettrica ad essa necessaria per operare durante l’arco di tutto l’anno. Con tale sistema è possibile raggiungere l’autonomia energetica dell’edificio. Nel caso specifico è possibile, attraverso un sistema fotovoltaico da 4 kWp, generare l’energia necessaria al riscaldamento annuale.

CONCLUSIONI

In base a tutte le considerazioni effettuate nella RELAZIONE TECNICA e nell’ANALISI ECONOMICA, si sintetizza quanto segue:

  • Costo totale interventi: € 30.000 circa
  • Risparmio annuo: € 2.970 circa
  • Detrazioni fiscali annue (per 10 anni) € 1.600 circa
  • Rientro dell’investimento (Payback): 6,6 anni

In tabella si riassume l’andamento dei flussi di cassa annuali per i primi 15 anni. Il risparmio annuo viene rivalutato del 3% annuo in virtù del trend statistico di aumento del costo del carburante.

BP relazione diagnosi

NOTA: si segnala che i valori degli interventi sono indicativi e comprensivi di iva al 10%.


Come puoi notare, la diagnosi energetica ha permesso di creare un piano di soluzioni preciso con dei risultati ben chiari. In questa situazione, analizzare la struttura in maniera poco approfondita avrebbe portato a fare valutazioni con una scarsissima precisione e ciò avrebbe inciso sul dimensionamento degli impianti e del sistema di isolamento (con il rischio di costi di impianto maggiori) o, peggio ancora, sui consumi (consumi più alti e meno ottimizzati).

PS.

Sappiamo entrambi che, se devi installare un semplice impianto fotovoltaico per ridurre la tua bolletta elettrica, o cambiare gli infissi vecchi da cui passano gli spifferi, non hai di certo bisogno di una diagnosi energetica. Diversamente, se i tuoi interventi sono di una certa entità e vuoi andare a ridurre in maniera significativa i tuoi consumi, non puoi permetterti di improvvisare, basandoti magari sul “preventivo più basso” pensando di “risparmiare”.

PPS.

Se questa sintesi ti è stata utile o hai delle domande in merito, fammelo sapere nei commenti qui sotto!

Buon proseguimento e alla prossima.

Stefano.

Autore
Sono Stefano Previtero, fondatore del blog riqualificazione-energetica.net, co-autore dell’ebook “Guida alla Riqualificazione Energetica” e consulente privato nel settore degli investimenti energetici. Dal 2012 mi occupo di riqualificazione energetica e soluzioni di efficienza per il mercato residenziale e per PMI. La mia carriera commerciale comincia nel 2005, come consulente nel settore delle utenze, prima per i clienti privati, poi per le aziende. Da anni ho la passione per il risparmio energetico e per la tutela dell’ambiente, cosa che mi ha spinto a sviluppare questo blog. Ciò che adoro della mia professione è la possibilità di essere un punto di riferimento per chi, come me, crede nell’eco-sostenibilità e nell’energia pulita. Il mio obbiettivo è ben preciso: arrivare, col tempo, a più persone possibili e sensibilizzarle all’autonomia energetica.

7 thoughts on “Diagnosi energetica

  • egon grelle

    on

    Trovo molto interessante l’impostazione della diagnosi.Ma per chi non ha la possibilità di utilizzare una termocamera,un sopralluogo con raccolta dati sull’immobile e sugli impianti,lei crede che possa essere ugualmente sufficiente per un risultato attendibile?

    Inoltre vorrei capre come mai,dopo tutti gli interventi operati sull’immobile,i tempi di ritorno sono alquanto a limite della convenienza.
    La sostituzione degli infissi con quelli a bassa tresmittanza termica(tipo 0,9 wmqk con vetro triplo ed infisso in PVC)potrebbe aumentare il risparmio energetico oltre il 5% da lei indicato?

    In ogni caso mi ha dato un ottimo strumento di lavoro.
    sono in attesa di ricevere istruzioni per potrmi scaricare il testo.

    P,S.
    E’ possibile avere il testo in forma cartacea?
    distinti saluti
    per. egon grelle

  • Stefano Previtero

    on

    Buonasera Egon,

    Nelle analisi delle dispersioni, noi utilizziamo sempre la termocamera per due principali motivi:
    – ci aiuta a determinare i punti critici come, ad esempio, i ponti termici;
    – rileva istantaneamente le differenze di temperature tra le diverse pareti.
    Non è uno strumento obbligatorio ai fini di un risultato attendibile, quel che cambia è la precisione della diagnosi.
    Chiaramente, per essere valida, la Diagnosi Energetica deve seguire e rispettare i criteri imposti dalla legge.

    I tempi di rientro degli interventi, invece, sono mediamente quelli, 6/7 anni, ma è un dato che può variare in base a molti fattori.
    Sul tema degli infissi, dipende tutto dalla grandezza, o meglio, dai mq di “finestre” in proporzione ai mq di “muro”.
    Mi spiego meglio: se, ad esempio, devo sostituire un’intera parete a vetri con una vetrata a bassa trasmittanza, quel 5% potrebbe anche quadruplicare. Di norma, però, in un’abitazione tradizionale difficilmente gli infissi vanno ad incidere oltre il 10% del fabbisogno. Tutto dipende dal numero di finestre e dalla loro grandezza.

    Solo un chiarimento, qual’è il testo che intende scaricare? Se si riferisce alla “Guida alla Riqualificazione Energetica” lo trova al link presente nell’email di conferma. E’ in formato pdf.

    In caso di problemi mi avvisi pure tramite email che le rimando il link!

    Cordiali saluti, Stefano.

  • Graziano S.

    on

    Che dire, questa è “Professionalità” ad alto livello !
    Tanto di cappello, ce ne fossero un po’ di più di installatori-tecnici la gente sarebbe molto più fiduciosa !!
    Graziano S.

  • FRANCESCO CIUFFREDA

    on

    Analisi scrupolosa e senza fronzoli inutili tanto da essere immediatamente comprensibile. Personalmente ho potuto verificare quanto sia determinante l’accoppiata cappotto + infissi. Ancora qualche perplessità circa la ‘gestione’ pompa di calore e fotovoltaico (senza accumulo) che secondo quanto riferito da coloro che li utilizzano, non sono riusciti ad ottenere un vero risparmio (pare proprio connesso con la gestione orari di produzione ecc.). Complimenti

  • akikto

    on

    Molto interessante,
    grazie

  • Giovanni Iacono

    on

    Buona sera a tutti
    Io ho un villino a schiera su 2 livelli per un totale di circa 110 mq calpestabili
    Muratura in tufo giallo 1′ piano da 72 cm
    Muratura on tufo giallo 2′ piano da 45 cm
    Tetto 2′ piano con camera d’aria da 15 cm + 10 lava vulcanica + 7 cm polistirene
    Ho un impianto fv da 6 kw con accumulo da 9,6 kw
    Riscaldamento misto termosifoni zona notte+ fan coil zona giorno mediante n’ 3 pompe di calore per un totale di 18,6 kw termici con accumulo da 500 lt con solare termico.

    Quesito attualmente il mio autoconsumo è di circa il 60% .
    Come posso incrementare il mio autoconsumo almeno fino al 90%

    Saluti giovanni

    • Stefano Previtero

      on

      Buongiorno Giovanni, in media, dimensionando bene un sistema di accumulo, si arriva al 70-75% di autoconsumo. Per ottimizzarlo sarebbe utile impostare alcune utenze per farle partire di giorno. Bisogna anche considerare la potenza istantanea del suo accumulo (in carica e scarica). Se ad esempio il suo accumulo ha una potenza di 2,5 kW in scarica e di notte ne impegna 4 con le pompe di calore, 1,5 li prende comunque dalla rete, anche se la batteria è completamente carica. Al contrario, quando produce 5kW instantanei un parte va in batteria e il resto, se non consumato direttamente, va in rete.
      Tra l’altro, vedo che l’immobile è ben isolato, ma con muratura in tufo, le consiglio di dare un’occhiata a questo articolo che ho scritto sull’altro blog: http://www.casasenzagas.it/inquinamento-domestico-come-migliorare-la-qualita-dell-aria/

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