I 2 errori da NON fare se vuoi ridurre i tuoi consumi energetici
[Ecco i due MADORNALI errori che NON devi fare se vuoi ridurre i tuoi consumi energetici]
Quando ci si trova a voler ridurre i propri consumi energetici e si affronta l’argomento per la prima volta, si corre sempre il rischio di fare delle scelte frutto dell’emotività e non della razionalità…
Ecco alcuni errori classici che ho notato commettere spesso e che DEVI EVITARE se vuoi ottenere dei risultati:
- Scegliere un riscaldamento ad aria nonostante ci si trovi in una condizione di abitazione scarsamente isolata;
- Fare un impianto fotovoltaico sovradimensionato rispetto ai propri consumi.
Probabilmente anche tu avrai valutato il pellet (ormai è una moda) ma, forse, se stai per scegliere un riscaldamento ad aria che sostituisca quello tradizionale sei ancora in tempo per fermarti!
Le stufe a pellet/legna ad aria, in una condizione di scarso o assente isolamento termico, sono inutili per dare un riscaldamento omogeneo ed intorno ai 19-21° costanti.
Questo perché? Perché se l’involucro della casa ed il tetto non sono isolati, o presentano isolamenti molto vecchi, una stufa a pellet, seppur canalizzata, non riuscirà mai a garantirti il rendimento del metano, pregiudicando il risparmio previsto dal costo inferiore del pellet/legna rispetto al metano.
Importante quindi: ISOLARE ISOLARE ISOLARE! E dopo, conti alla mano, potrai capire quanto pellet all’anno necessiterai per scaldare la casa in maniera omogenea 🙂
Per meglio farti comprendere il PERCHE’ di questa considerazione ti porto l’analisi di un mio cliente:
il suddetto spendeva circa 3700 euro all’anno per scaldare la sua casa ad una temperatura media di 20°.
Bene, se avessi dovuto fornire una stufa a pellet che fornisse gli stessi risultati della caldaia a metano il cliente avrebbe speso, all’anno, circa 3000 euro di pellet, rendendo, di fatto, l’investimento poco profittevole in relazione alle aspettative che ci sono nel passaggio dal metano al pellet stesso.
Tralascio il fatto che non sarebbe stato comunque possibile andare su questa soluzione poichè la stufa a pellet,per dare le stesse prestazioni del metano avrebbe dovuto scaldare troppo la stanza in cui sarebbe stata montata.
Il secondo, classico, errore in fase di scelta è quello di acquistare un impianto fotovoltaico in base alle taglie classiche da 3, 4.5 o 6 kwp.
Devi invece fare un impianto che produca esattamente quanto il tuo fabbisogno elettrico.
Continua a leggere se sei curioso 🙂
Facciamo un esempio pratico:
se abiti a Bra, in provincia di Cuneo, ogni kwp installato ti fornirà circa 1200 kwh di produzione annua, considerando che il tuo tetto è orientato a sud (se è un tetto orientato a est od ovest calcola 1050-1100 kwh circa)
Quindi se, ad esempio, il tuo consumo annuo è di circa 4000 kwh allora dovrai dividere questo numero per 1200.
Il risultato è 3,3 kwp. Dovrai cercare di fare un impianto che si avvicina il più possibile a questa taglia.
Perché questo consiglio?
Perché l’energia prodotta dall’impianto, deve essere autoconsumata od al massimo scambiata in rete.
Diversamente, se il tuo impianto produce più del tuo consumo avrai dell’energia ceduta alla rete e poco valorizzata.
Quindi fai attenzione prima di scegliere la taglia di un impianto!
E tu cosa ne pensi?
Hai qualche dubbio in merito o qualche curiosità da soddisfare?
Lascia pure un commento qui sotto!
P.s. Trovi queste ed altre informazioni nell’ebook gratuito!
A presto,
Stefano.
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