Come riscaldare un capannone

come riscaldare un capannone

Trovare il giusto sistema di riscaldamento industriale è un’attività tutt’altro che banale. Avere la giusta conoscenza su come riscaldare un capannone è fondamentale per non ritrovarsi di fronte a una marea di proposte per poi non saper quale scegliere. Prima di cominciare voglio raccontarti un episodio che mi è capitato circa 2 anni fa.

Era appena finita l’estate e andai a fare un sopralluogo da un cliente che doveva sostituire urgentemente l’impianto di riscaldamento del suo stabilimento. Faccio il 3° grado al cliente per capire vita, morte e miracoli di quel capannone, mi guardava addirittura stranito per le mie troppe domande. Prima di andare via, il cliente mi fece vedere 2 preventivi di altre aziende, uno riferito a 4 generatori d’aria calda da parete, l’altro era per un sistema a tubi radianti da soffitto alimentati da una caldaia a condensazione. La mia proposta è stata diversa da entrambe. Quel capannone, con campate alte 9 metri, era utilizzato solo in alcune zone e solo per poche ore al giorno (tranne quando avevano punte di lavoro), quindi ho optato, insieme al termotecnico dell’azienda con cui collaboro, per un sistema composto da termostrisce ad infrarossi solo per le zone di lavoro, da accendere solo nelle ore necessarie.

E qui inizia il bello.

Al momento della consegna del preventivo, il cliente mi avvisa di aver ricevuto altri 3 preventivi, di cui 1 ad aria con tubi in tela microforata, un altro con tubi radianti, ma stavolta alimentati da una pompa di calore più un impianto fotovoltaico abbinato, e il terzo sinceramente nemmeno me lo ricordo.

Bene, il cliente si è trovato di fronte a questa situazione: stesso capannone, 6 preventivi diversi, 6 impianti diversi, 6 prezzi diversi.

Con quale criterio avrebbe dovuto scegliere? Ognuno, chiaramente, elevava i vantaggi del proprio sistema di riscaldamento, quindi ognuno era il migliore…

Premetto che il sistema con i 4 generatori d’aria da parete era in assoluto quello meno adatto a quella situazione ed era, ovviamente, il meno caro.

Volete sapere dove ha comprato il cliente? Considerando che ha dovuto analizzare i pro e i contro di ogni preventivo.

Bene, il cliente ha scelto…

Ha scelto di non comprare!

Avrebbe dovuto avere le idee più chiare su come riscaldare un capannone, il suo capannone. Invece è esattamente il contrario ed è da capire, perché l’incubo più grosso di quando dobbiamo effettuare un acquisto, è quello di sbagliare! Non ti è mai capitato di avere questa sensazione? La paura di fare un acquisto o un investimento sbagliato?

Ma perché ti ho raccontato quest’aneddoto?

Per non farti fare lo stesso errore del cliente. Prima di tutto, se vuoi capire come riscaldare un capannone devi considerare alcuni elementi fondamentali:

  • Pareti e copertura: le pareti non isolate, soprattutto quelle con spessori ridotti come quelle dei prefabbricati, disperdono velocemente il calore presente all’interno. Idem vale per le coperture.
  • Altezza: l’aria calda tende a salire verso l’alto. in un capannone alto 8/10 metri, la differenza di temperatura tra la zona alta ed il pavimento può arrivare a superare gli 8°C.
  • Ore di riscaldamento giornaliere: Scaldare un capannone freddo può richiedere diverse ore. Se la tua necessità di calore si limita a poche ore al giorno, un sistema di riscaldamento tradizionale può diventare poco efficiente rispetto alle ore di calore utili.
  • Zone da scaldare: limitare il riscaldamento alle zone realmente interessate permette di risparmiare una parte di energia, in alcuni casi sostanziale.

Considerando questi aspetti, puoi decidere il sistema che più si adatta al tuo capannone, capendo già da te quale tecnologia può essere vincente per avere benefici a livello di consumi. Qual è il vantaggio? Quello di essere più autonomo nella decisione finale, senza affidarti completamente al venditore di uno specifico impianto (e che per lui sarà sempre il “più meglio” a prescindere).

Ora vediamo le caratteristiche base dei principali impianti di riscaldamento per capannoni:

 

Generatori d’aria calda

generatore d'aria calda

Questa tecnologia è tra le più vecchie, anche se tutt’ora molto utilizzata. Consiste in un bruciatore a gas che scalda un radiatore a liquido ed una ventola che porta l’aria calda dal radiatore all’interno del locale. Vengono posizionati sulle pareti del fabbricato e se ne montano un numero necessario in base alla potenza e al volume d’aria da scaldare.

Personalmente te lo sconsiglio in 2 situazioni:

  • capannone molto alto, poiché non genera abbastanza ricircolo da smuovere l’aria calda posata in alto
  • capannone non isolato o spesso aperto, poiché scalderesti un gran volume d’aria disperdendo poi il calore tra pareti, copertura e portoni aperti.

Il vantaggio dei generatori d’aria calda da parete è il costo, generalmente più basso degli altri sistemi, ma è minore anche l’efficienza.

 

Tubi microforati

tubi miscroforati

Anche questo è un sistema di riscaldamento ad aria, seppur molto differente dal semplice generatore da parete. È composta da una centrale termica (caldaie o pompe di calore), una o più UTA (unità di trattamento dell’aria) contenente lo scambiatore di calore e da canali microforati per la distribuzione dell’aria calda.

La pressione dell’aria e la posizione dei fori rende più agevole il movimento convettivo dell’aria, rendendo più omogenea la temperatura dell’ambiente. Ti sconsiglio questo impianto in capannoni che vengono aperti spesso o comunque con molte dispersioni. Da evitare anche in strutture troppo alte (oltre i 10mt).

 

Riscaldamento a pavimento

pavimento radiante

Questo sistema è composto da una serpentina ad acqua posta all’interno del pavimento. Può essere alimentato da una o più caldaie o da pompe di calore. È uno dei sistemi più efficienti in condizioni estreme, poiché mantiene il calore nella parte bassa del capannone grazie all’effetto radiante. Quindi in capannoni molto alti o non isolati termicamente è sicuramente una delle soluzioni migliori.

 

Sistema radiante

tubi radianti

È composto da tubi in acciaio all’interno dei quali passano i fumi della combustione generata nel bruciatore. Il potere radiante scalda la parte bassa del capannone e questo lo rende adatto a situazioni poco isolate o nel caso necessiti scaldare solo una zona del capannone. Non crea moti convettivi dell’aria.

 

Termostrisce elettriche

termostrisce

Sono semplici pannelli radianti poco più grandi di una plafoniera a neon. Sono elettrici e sono utili a scaldare singole zone di lavoro di piccole o medie dimensioni (anche un solo banco di lavoro all’interno di un capannone non scaldato). Molto adatte in situazioni in cui non sono ammesse movimentazioni d’aria e quindi di polveri (cementifici) oppure in zone semiaperte (capannoni con portoni sempre aperti, lavorazioni esterne, postazioni mobili)

Ti elenco, ora, alcune situazioni tipo ed i sistemi più adatti ad esse:

  • Capannone alto più di 8 metri: riscaldamento a pavimento, sistema radiante
  • Capannone non isolato: riscaldamento a pavimento, sistema radiante, tubi microforati
  • Capannone alto molto isolato: tubi microforati, riscaldamento a pavimento
  • Capannone basso molto isolato: tubi microforati, generatori d’aria calda
  • Capannone sempre aperto: sistema radiante, termostrisce elettriche
  • Singole zone di un capannone: sistema radiante, termostrisce elettriche
  • Singoli banchi di lavoro: termostrisce elettriche
  • Zone di lavorazione esterne: termostrisce elettriche

Con questo articolo spero di averti tolto qualche dubbio su come riscaldare un capannone. Se hai trovato utile ciò che hai appena letto puoi condividere l’articolo o commentarlo. Puoi inoltre contattarmi per qualsiasi altra informazione.

Alla prossima, Stefano.

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26 thoughts on “Come riscaldare un capannone

  • Flavio

    on

    Molto interessante,
    per completezza cosa consigli come combustibile? Noi abbiamo un capannone di 700 mq ma non siamo collegati alla rete gas-metano e non vogliamo utilizzare il gasolio per non dover fare la pratica anti-incendio. Parlano tutti di stufa industriale a pellet, cosa ne pensi?

    • Stefano Previtero

      on

      Ciao Flavio, nel tuo caso potrebbe andare bene sia una stufa a pellet, sia un sistema in pompa di calore. I costi di riscaldamento (pelle o energia elettrica) si andrebbero ad equiparare, forse leggermente in favore del pellet ma davvero di poco. Con la pompa di calore ha il vantaggio di poter produrre l’energia elettrica con un impianto fotovoltaico (almeno in parte). In entrambi i casi ti consiglio di produrre aria calda, a meno che tu non abbia la possibilità di installare un pavimento radiante, ne benefici in consumo ma salgono i costi dell’impianto. In entrambi i casi stai sotto i 100kW, quindi non hai problemi sulle pratiche dei VVFF

  • andrea vironda

    on

    Ciao Stefano,
    per quel che riguarda i sistemi di diffusione dell’aria già calda, cosa consigli?
    sto parlando di ventoloni appesi al soffitto che spostano l’aria in modo da distribuirla

    • Stefano Previtero

      on

      Ciao Andrea, quelli che intendi tu sono i destratificatori, ovvero quelle ventole che spingono verso il basso l’aria calda stratificata nella parte alta del capannone.
      Per chi scalda il capannone ad aria sono SEMPRE consigliati. Si tratta di una soluzione ottima perchè prevede un investimento davvero minimo (alla fine sono semplici ventole), andando a risparmiare anche il 10-15% sui consumi.
      Di fatto nei capannoni mediamente alti succede questo, si consuma molta energia per avere 27/28° nei pressi del soffitto e 15° nelle zone di lavoro.

  • Riccardo cattelan

    on

    Ottimo articolo,
    sicuramente hai fatto un po’ di chiarezza nel caos del riscaldamento industriale.
    Cosa mi consigli,per il riscaldamento di un capannone industriale ben isolato,costruzione con meno di 4 anni,altezza 7 mt, di 700 mq situato in zona Vicenza. Temperatura desiderata di lavoro 12/14 gradi.
    Con che combustibile?

    • Stefano Previtero

      on

      Ciao Riccardo, scusa il ritardo per la risposta. Se non hai intenzione di effettuare grossi interventi ti consiglio un sistema ad aria con i destratificatori (ventole) a soffitto che portano giù il caldo. Avendo un capannone ben isolato raggiungi in poco tempo la temperatura desiderata e dovresti mantenerla con il sistema in funzione al minimo.

      Sul combistibile, e quindi sul sistema, hai 2 opzioni:

      1) generatori d’aria calda (a metano)
      2) pompe di calore ad espansione diretta (elettriche aria-aria)

      Ti consiglio la seconda anche se leggermente più costosa, in quanto i consumi sono minori e puoi eventualmente integrare con un impianto fotovoltaico (se fattibile)

  • buongiorno, abbiamo un capannone prefabbricato da 6000 mq H 8 mt,, tre campate da 120mt x 16-18, apriamo spesso i portoni, cosa può consigliare?
    Grazie.

    • Stefano Previtero

      on

      Buongiorno Gianni, se non avete grossi impedimenti a soffitto, ad esempio carriponte troppo vicini alla copertura, vi consiglio un sistema a tubi radianti. Con portoni spesso aperti è un attimo far uscire il calore, mentre l’effetto radiante, in parte, rimane. I sistemi radianti hanno dei bruciatori a metano che li alimentano, quindi serve l’allacciamento al metano.

      Nel caso vi servisse un preventivo rimango a disposizione.

      Saluti, Stefano.

  • Daniele

    on

    Buona sera, ho letto l’articolo e Le faccio i complimenti per la chiarezza. Siccome il nostro è un caso particolare Le vorrei chiedere un parere specifico. Il nostro reparto di produzione è lungo 100 mt per una larghezza di 19. All’ interno del reparto abbiamo 20 macchine per la produzione di contenitori plastici che fondono il materiale a una temperatura di 180°. Date queste condizioni il personale anche d’ inverno lavora in T-shirt. Il nostro problema è il Lunedì mattina dalle ore 6 alle ore 10 c.a. quando il reparto viene riavviato e di conseguenza le macchine non hanno ancora riscaldato l’ ambiente e la chiusura di 10 giorni c.a. a Natale in quanto gli impianti o meglio l’ elettronica soffre temperature sotto lo zero. Riassumendo le necessita sono quelle di “stemperare ” la temperatura le prime 4 ore del Lunedi ( poi lavoriamo h24 fino al Sabato mattina ) e mantenere una temperatura di 5-6 gradi nel periodo di chiusura Natalizia. Il capannone è un vecchio capannone poco isolato alto 6 metri c.a. sotto trave. Mi può aiutare a capire quale soluzione è la più consona alle nostre esigenze ? Ringrazio in anticipo.

  • Alex

    on

    Ciao Stefano. Io sto per rilevare uno spazio di nuova costruzione (infissi e vetri nuovi) di 330mq. Abbasserò i soffitti a 4 metri e isolerò una stanza da 70mq. I restanti 260mq dovrò riscaldarli nel miglior modo possibile… ovvero avendo caldo e pagando il meno possibile. Non sarò isolato, nel senso che attaccati a me ci sono altri lotti collegati da un corridoio in comune. C’è già un nuovo impianto di Teleriscaldamento ma posso scegliere di collegarmici o meno. Cosa mi conviene fare? Grazie mille per la risposta!

    • Stefano Previtero

      on

      Ciao Alex, dipende qual è la tua intenzione. Se ti colleghi al teleriscaldamento non hai tutti i costi per l’installazione di un nuovo impianto. Mettere una caldaia a metano ti farebbe spendere quanto il teleriscaldamento, quindi tanto vale collegarti al tele in maniera da non avere nemmeno il problema delle manutenzioni. In ultimo, se vuoi davvero fare efficienza, l’unica strada è la pompa di calore, ma con costi iniziali abbastanza importanti. Tipo e modello non saprei dirti perché bisognerebbe capire un po’ di dinamiche e com’è fatto l’impianto ora. Anche la % di risparmio rispetto al telerisc dipende da diversi fattori, posso solo dirti che, a grandi linee, potresti andare incontro ad un risparmio che può andare dal 20% al 40%. Questo senza fotovoltaico.

  • Riccardo

    on

    Ciao Stefano, lavoro in una palestra di un liceo grande come un campo da pallavolo e il freddo specialmente d’inverno si fa sentire parecchio. Anche l’umidità non scherza. Posso utilizzare soltanto dispositivi a corrente rimovibili.
    Tu cosa mi consigli?
    Grazie

  • Scrivo per un parere. Siamo una associazione sportiva dilettantistica senza fini di lucro e abbiamo affittato il primo piano di un capannone per allestire una palestra di allenamento.
    Abbiamo riattivato l’utenza gas che era “disattivata” da anni per poter utilizzare la caldaia a gas per uso domestico che vi era installata e che adesso fornisce acqua calda per le docce degli spogliatoi e per 3 radiatori posizionati nei 2 bagni degli spogliatoi e in un ufficio.
    Adesso il nostro problema è di trovare una soluzione per riscaldare efficacemente il locale della palestra di allenamento che è un unico vano di 330mq (19,6 x 16,9 m) alto 4 metri circa, per garantire una temperatura minima di 16º/18º
    Due lati sono completamente finestrati (lato lungo a nord e corto a est).
    Che tipo di soluzione consigliereste per avere il miglior risultato qualità/prezzo, considerando che e dovremmo istallare l’impianto in un locale in affitto?
    Ci hanno proposto una soluzione con una caldaia a gas da 48KW e uno splitter, ma abbiamo il dubbio che questa soluzione non sia sufficiente, il costo ci pare alto (circa 7.700 + IVA), con la quasi certezza di dover incrementare l’impianto in futuro per poter ottenere il risultato voluto.
    Una soluzione con pompa di calore elettrica sarebbe più funzionale ed economica? I locali vengono utilizzati 4 giorni a settimana dalle 17 alle 21.30.
    Sapete se ci sono agevolazioni riservate alle ASD iscritte al registro CONI?

  • Ronny

    on

    Ciao Stefano,
    ho appena acquistato un capannone di 220mq per 7 di altezza come sede della mia falegnameria.
    Premetto che lavoro da solo, senza dipendenti o collaboratori. Al momento è installato un generatore d’aria calda che non viene acceso, manutentato, e verificato da anni. Farei volentieri a meno della fornitura di gas e mi piacerebbe utilizzare gli abbondanti scarti di lavorazione (al limite nei periodi di “magra” posso acquistare del legname da stufa). Ho trovato qualche caldaia per installazioni “da laboratorio”, alcune anche con bocca di alimentazione piuttosto grande (d.500) ideali per gli scarti.
    Siccome non ho necessità di scaldare tutta la cubatura, ma solo la zona di lavoro, pensavo a qualcosa di radiante (inoltre in questo modo non muovo polveri).
    Mi è venuto però il dubbio di dover installare la caldaia o stufa in un ambiente separato avendo io un’attività che produce polveri infiammabili.
    Soluzioni? Idee? Che norme devo rispettare?
    Grazie.

    • mora giancarlo

      on

      Ciao ho letto del tuo capannone , e ti posso dire che il modo migliore per stare al caldo e’ un destratificatore dell’aria che lavorando a basse velocita’ non da fastidio a chi lavora ma rende molto piu’
      omogenea la temperatura nel capannone , puoi avere se vuoi i 18 / 20 gradi dove sono i dipendenti a lavorare , altrimenti nei capannoni come a casa ti trovi 25 / 28 gradi sul soffitto e 10 gradi dove servirebbe….
      per quel che ne so’ l’unico produttore italiano e’ a Lodi.

      Lo so’ perche’ mio cugino ha avuto lo stesso problema ma in una stalla dove sotto certe temperature le mucche non producono piu’ tanto latte .

  • Paolo

    on

    Ciao Stefano
    articolo che mi ha illuminato
    Devo aprire una palestra i un capannone di 400mq altezza 9. Poco isolato. In una città molto fredda 6 mesi l’anno (in questi giorni a metà mattina siamo anche a -8).
    ci serve una temperatura interna di 17 gradi
    Cosa mi consigli?

  • Francesco

    on

    Buona sera Stefano,

    in un capannone industriale dove, vuoi per le altezze, per i ventilatori ricambio aria e per le diverse uscite sull’esterno, non è auspicabile un sistema di riscaldamento generale magari ad aria, vorrei riscaldare le postazioni di lavoro con piastre radianti elettriche, magari abbinando un impianto fotovoltaico per ridurre i consumi energetici.
    Le piastre devono essere installate a mt 3,5 di altezza.
    Può indicarmi dei marchi professionali per tali prodotti?
    Grazie

  • Paolo

    on

    Ciao Stefano stiamo gestendo una struttura di circa 500 mq per 5.30 m di altezza. composta da 5 stanze da letto ognuna da 7 posti più un salone. Vorrei un sconsiglio su come riscaldare il tutto tenendo presente che non c’è metano,se possono essere installate delle stufe a pellerossa nei vari locali.Grazie

  • ciao Stefano, ho da poco acquistato un capannone e ho la necessità di riscaldarlo. Verrà rifatta la copertura con posa di pannelli sandwich da 10cm, le misure sono 70x35x11 metri, ci saranno postazioni di assemblaggio (con personale seduto), postazioni con macchine utensili (con personale eventualmente in movimento), una zona con ricevimento merci, una con spedizione merci e una zona di stoccaggio (scaffalature). cosa consiglieresti? mi hanno parlato di maniche forate con bruciatori autonomi, di pannelli radianti ecc ecc. ogniuno dice la sua e vende quello che installa…..

  • Valentina

    on

    Ciao Stefano,
    Il mio capannone è di 100 mq è alto 5,
    Sul soffitto c’e una striscia di finestre.
    Stavamo pensando di prendere una stufa a pellet (per questioni economiche) ma non siamo sicuri funzionerà visto la dispersione del soffitto.
    È invece una soluzione economica valida?
    Grazie in anticipo

    Valentina

  • enzo d'avanzo

    on

    Dato il clima di questo ultimo periodo, è possibile utilizzare l’impianto di riscaldamento in pompa di calore per un edificio industriale oltre il 15 aprile?
    Grazie

  • Salve, noi per quanto riguarda la climatizzazione industriale ci serviamo di un ottimo sistema in pompa di calore, adatto sia per riscaldare che raffrescare ed anche per deumidificare. E’ in grado di riscaldare solo la zona di interesse, senza quindi avere grosse dispersioni di calore nella zona alta dei fabbricati. Ci sentiamo di consigliarlo in quanto sistema ecologico e a bassi consumi.

    Un saluto, Giacomini

  • Bruno Andrea

    on

    Buon giorno,io ho un capannone di 900mq altezza 8mt,essendo di vecchia costruzione ha molte dispersioni.Come riscaldamento principale abbiamo un generatore di aria calda a gasolio che ormai deve essere smantellata inquanto non più a norma.Ho già atrezzato una parte di area,quella produttiva,di 10 lampade radianti da 2kw che comunque da sole si sono dimostrate non sufficenti.Cosa mi consiglia in sostituizione del bruciatore a gasolio,tenendo conto che non ho un allacciamento al metano ?
    Grazie Andrea

  • Paolo

    on

    Buongiorno, abbiamo da poco un capannone di 1000mq adibito a falegnameria, con aspirazione che porta via parecchi mc, ed è già presente impianto con areotermi ad acqua, che è una cosa già molto buona. Il dilemma è su come produrre acqua calda!
    A legna noi lavoriamo pannelli, dunque gli scarti e la segatura non sono puliti, da poterli bruciare, ma eventualmente potremmo comprare legna da ardere, ma con le normative odierne è permesso bruciare legna? Se si a che condizioni? (abbiamo abitazioni adiacenti purtroppo)
    A pellet/cusci/noccioli o simili è permesso bruciare per attività industriali oppure no? Che tipo di certificazioni ci vanno? Abbiamo messo a Ns. cura una stufa usata che scalda acqua, alimentata a noccioli/pellet, ma dopo 2 giorni i vicini ci hanno mandato i Vigili, perchè hanno visto fumo all’accensione.
    Non so che fare per contenere i costi (escludo metano/gasolio), non ho idea elettrico e/o pompa di calore cosa voglia dire in termini di costo e consumi.
    Aiutatemi, grazie!

    • Stefano Previtero

      on

      Buongiorno Paolo, l’ideale sarebbe fare un sopralluogo e capire quanta acqua calda sanitaria serve, ma tendenzialmente credo che un sistema in pompa di calore possa essere la soluzione più semplice.

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