Tariffa D1: come funziona?
Ciao, oggi vediamo insieme in quali situazioni la nuova tariffa D1 porta dei vantaggi.
Se non ne hai mai sentito parlare devi sapere che la nuova tariffa D1 è nata dall’esigenza di andare incontro a quelle persone che decidono di installare una pompa di calore elettrica per scaldare la propria abitazione.
E’ in vigore dal 1° Luglio 2014, quindi è una tariffa relativamente giovane.
Quali differenze sostanziali rispetto alle tariffe standard?
La novità sostanziale è che il costo del singolo kwh non avrà costi progressivi come avviene tradizionalmente.
Già, infatti, se non lo sai, oggi più consumi e più paghi, con aumenti esponenziali per quelle famiglie che hanno notevoli consumi elettrici.
Chiaramente l’installazione di una pompa di calore elettrica causa un notevole aumento dei prelievi dalla rete, con ricadute sui costi annui da sostenere.
Per andare incontro a queste famiglie allora si è deciso di creare, in via sperimentale, questa tariffa che, in buona sostanza, mette un calmiere al costo dei servizi di rete, rendendone il costo più vicino alla realtà.
Conti alla mano puoi verificare come, grazie a questa tariffa, più consumi e meno paghi, con un prezzo che si stabilizza intorno ai 0,22-0,21 euro al kwh.
Per quali profili di consumo conviene questa tariffa?
La domanda è lecita, e prima di rispondere ti invito a leggere questo file preparato da Enel:
Quello che risulta è che il vantaggio economico inizia intorno ai 1800 kwh di consumo annuo.
Le tabelle da considerare sono quelle che impostano una potenza del contatore dai 4,5 kw in su.
Questo perché se desideri installare una pompa di calore dovrai, necessariamente, potenziare il contatore da 3 kw, portandolo ad un minimo di 4,5 kw.
Tutti quelli che installano una pompa di calore hanno diritto a questa tariffa?
Questo aspetto è molto importante da capire, in quanto, NON in tutti i casi è possibile ottenere la tariffa agevolante.
Per ottenere la D1 bisogna essere in una di queste due situazioni:
- Installazione di una pompa di calore elettrica come unico generatore di calore;
- Installazione di una pompa di calore ad integrazione di una caldaia alimentata con combustibile rinnovabile (pellet, legna, biomassa etc etc).
Naturalmente c’è anche la possibilità di ottenere la tariffa D1, post installazione di una pompa di calore, anche in presenza di una caldaia alimentata a gas, gpl, gasolio. La caldaia alimentata ad energia fossile deve però risultare solo come caldaia di sicurezza e non come generatore integrativo.
Questa circostanza deve essere, tuttavia, certificata da un tecnico abilitato.
Per concludere e farti ragionare su che vantaggi può portare l’adesione alla tariffa D1 ti porto l’esempio, in numeri, di un mio cliente.
Ebbene, questo mio cliente era interessato all’installazione di una pompa di calore per il riscaldamento di casa.
Durante lo studio della situazione energetica ho potuto verificare come i suoi consumi fossero elevati ancora prima di considerare i consumi di una futura pompa di calore.
Infatti, dalla bolletta risultavano prelievi bimestrali medi che si aggiravano intorno ai 1200 kwh, con un costo medio al kwh di 0,38 euro!
Ebbene, l’installazione di una pompa di calore, con conseguente accesso alla tariffa D1, ha portato benefici molto evidenti, perché oltre a far scendere i costi per il riscaldamento, ha ridotto sensibilmente il costo medio al kwh di TUTTI i consumi elettrici della casa!
Da 0,38 a 0,21 circa, non male direi! 🙂
Eh già, perché la tariffa D1 incide su tutti i consumi elettrici della casa, e non solo per il consumo specifico della pompa.
A presto,
Stefano.
AGGIORNAMENTO!!!
Dal 01/01/2018, con la riforma della tariffa elettrica, entrerà in vigore la tariffa TD, che andrà a sostituire l’attuale D1. Questa tariffa si estenderà a tutti gli utenti, indipendentemente se sia presente o meno una pompa di calore, ma agevolerà tutti gli utenti con un consumo elettrico medio-alto.
Con questa tariffa, infati, esattamente com’era per la D1, più è altro il consumo, meno è il costo al kWh. Ciò vuol dire che per avere un risparmio effettivo sui propri consumi, è bene spostare gli stessi dal gas all’energia elettrica (riscaldamento, acqua calda sanitaria, cottura…).
Insomma, un’altro input che ci spinge verso una Casa Senza Gas.
- Cosa fare PRIMA di una riqualificazione
- Come evitare gli ERRORI più comuni e rischiosi
- Come valutare le giuste SOLUZIONI senza improvvisare
Luig M.
on17/06/2015 at 21:41 says:
Salve,
ho attualmente a casa un impianto di riscaldamento composto da termostufa (o caldaia) a pellet che scalda acqua calda sanitaria e radiatori. Abito in campagna e non ho l’allacciamento del gas. Mi chiedevo se nel caso installassi una pompa di calore come integrazione all’acqua calda sanitaria se fosse possibile accedere alla tariffa sperimentale D1 o se le caldaie a pellet non sono considerate fonti rinnovabili. Mi farebbe comodo poichè ho consumi elettrici molto elevati (supero tranquillamente i 4000kw all’anno)
Francesco Coda
on17/06/2015 at 21:53 says:
Buonasera Luigi, innanzitutto benvenuto nel nostro blog.
Purtroppo l’operazione ipotizzata non può portare all’approvazione della tariffa D1 da parte del gestore.
La tariffa D1 si può avere solo se la pompa di calore diventa il principale generatore di calore.
Nel suo caso specifico dovrebbe installare la pompa di calore per il riscaldamento ed usare la termostufa solo come integrazione o sicurezza.
Ci vorrebbe, comunque, nel caso, una certificazione di un tecnico abilitato.
Mi spiace,
Saluti
Francesco.
Sergio Consenti
on16/08/2017 at 18:01 says:
Buongiorno, ho un impianto radiante con PDC aria-aria a cui è stata associata una caldaia a condensazione per supportare la PDC specialmente in inverno. volevo chiederle gentilmente se nel mio caso possibile usufruire della tariffa D1 nonostante la presenza della caldaia (solo di supporto o per scaldare l’acqua sanitaria oltre i 45gradi)
La ringrazio anticipatmente
Cordiali saluti
Sergio Consenti